Fino a quale livello di tolleranza e sacrificio verso se stessi?
Perchè l'amore è una malattia, parliamoci chiaro.
«L’amore è una malattia della dignità. Ha dei sintomi precisi. Ti fa sentire un eletto. Sotto sotto lascia passare l’idea che non siamo tutti uguali. Quando t’innamori diventi un qualunquista di merda, peggio: un cafone arricchito. Ma è inutile che dici di ammirare i tramonti, perché se non ti piacevano prima non ti piacciono neanche adesso.»
E non venite a dirmi che l'importante è non calpestare se stessi perchè altrimenti la citazione del libro di De Silva l'ho fatta a cazzo. Ci si calpesta, quando si ama. Ci si annichilisce. Si pensa troppo spesso alle esigenze dell'altro e troppo poco alle proprie. Si cerca di trovare compromessi su compromessi per averne tra le dita poi cosa? La squallida sensazione di aver fatto stare bene qualcun'altro. E chi siamo, Madre Teresa? Risparmiate le battute sul nome e l'assonanza con la sottoscritta, che vi prendo a calci in faccia. Diventiamo un "io improprio" quando ci innamoriamo di qualcuno. Non siamo più noi e il problema più grande è che non ce ne rendiamo conto perchè non sapevamo neanche chi eravamo prima. Improvvisamente però diventiamo invulnerabili a tutto: alle catastrofi naturali, ai dispiaceri. Anche se piove non crediamo sia necessario aprire l'ombrello. "Tanto sono innamorato, 'cazzo me ne frega? Non può succedermi niente. Ho quelle farfalle nello stomaco e quel sorriso stampato in faccia che mi fa sembrare un ebete, ma una sensazione di felicità che non ha pari." Niente di più sbagliato! Eppure è sempre così che succede. Annientare la propria identità per un'altra persona e il considerare quella come unica emozione effettivamente importante, è l'errore più grande che si possa commettere. Rendersi ridicoli, poi. Ancora peggio. Con questo non voglio certo dire che bisogna essere come pezzi di marmo. Ma che si dovrebbe pensare anzitutto al proprio cuore, a nutrire la propria anima. E poi, forse, al resto.
Si pecca di poca intelligenza e paradossalmente anche di egoismo. Si crede che l'unico piacere che possa darci la forza di campare è veder sorridere l'altro, come bere da una brocca d'acqua sotto il sole cocente d'estate. O sentirsi il vento leggero portato dal mare sulla faccia. Ma se queste belle emozioni le riservassimo solo a noi stessi? Se cercassimo soltanto di far star bene il nostro ego, non brilleremmo di luce propria anzichè di luce riflessa? Anche se la persona amata fino al giorno prima va via, quello che si dovrebbe capire, è che non bisogna uccidere l'amore per se stessi come si è fatto nel corso dei giorni fino all'istante dell'addìo. E che se non si uccide l'amore per sè, non si uccide l'amore.
E questo, basta.
Concordo in pieno, T. Lungi da me pontificare sull'argomento, ma volevo giusto aggiungere due modestissime righe personali sull'argomento: l'amore è condivisione. Si sta assieme nei primi tempi perché si apprezza la compagnia del partner, per com'è, per come parla, per come pensa, etc. Annichilire sé stessi, appiattirsi o, peggio, plasmarsi ai bisogni e piaceri del partner unidirezionalmente non è amore: è puro e viziato egoismo nei confronti dell'altro, una esibizione di avarizia e possessione forzata e forzosa del partner.
RispondiElimina...e chest è!
Raf
Ecco. L'io improprio, appunto.
RispondiEliminami sono vaccinato separandomi. l'unico amore rimastomi è quello per i miei figli. e un generico, ma sincero affetto, per le cose del mondo.
RispondiEliminaParli come una che questi errori li ha fatti tutti. :)
RispondiEliminaNon che ci sia niente di male, eh? Anzi, onde evitare di avere un tono "saputello" e paternalistico ti diro che almeno io questi errori li ho fatti tutti. E neppure troppo tempo fa.
Dignità? Che senso ha la dignità quando si ama? Cosa conta il semplice rispetto di se stessi quando c'é un'altra persona che metteresti su una bilancia con la Terra, e il pianeta sarebbe comunque più leggero? Son tutti concetti vuoti, fumosi. Quando la nave va a fondo che è stato furbo, il topo fuggito che ha portato a casa la sua misera vita di topo o il capitano affondato con dignità, e con dignità tumefatto e divorato dai pesci?
Io penso che l'amore sia molto sleale, e quello che importa non è la dignità, ma il risultato. In un certo senso questo da la massima libertà di scegliere mezzi e tempi.
D'altra parte:
Per quanto mi riguarda penso che l'amore sia ben lontano dall'essere TUTTO nella vita. Sarà un punto di vista maschile, non lo so. Penso però che se la vita si considerasse "piena" in base al numero di storie amorose, molte vite apparirebbero più squallide di quanto siano in realtà. Dunque credo che l'amore non debba mai andare a danneggiare il resto, nel senso che ovviamente vale più di tutto, quando c'é, perché può donare le uniche cose che assomiglino (da questo lato della morte) alla felicità: ma fatalmente rischia di essere una scommessa pericolosa.
Penso che la sola soluzione a tutto questo sia la simmetria. La simmetria significa voler insieme le stesse cose, semplicemente. Più facile all'inizio che alla fine, e serve un'ottima dose di ascolto. D'altra parte risolve pressoché tutto: vogliamo una storia senza impegno? Bene, se i patti son chiari... Vogliamo convolare a giuste nozze? Bene, lavoriamo insieme per l'obiettivo. Quello che spacca è quando uno vuole una e l'altro l'altra... allora si che son guai.
eh, ma io sono insopportabile...
RispondiEliminaGli amori, quelli impossibili, sono i più belli
RispondiEliminaSaluti,
Bak.
P.S.: se non dormi, sie sei sotto pressione, troppe cose da risolvere, decisioni da prendere, scelte da fare, insomma solo tu sai cosa e perchè. Non aspettare di esplodere, disinnesca la miccia!
BUM!
RispondiElimina.......troppo tardi, è andata!
RispondiEliminaSperiamo solo tu sia come la Fenice
Amen
Bak
Mi sono rialzata così tante volte, che ogni volta è stato come rinascere dalle mie stesse budella.
RispondiEliminaCeneri mi sembrava troppo poetico per una come me.
'Notte.