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domenica 2 novembre 2025

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Metti caso (11 novembre 2013)

 Metti caso che una di punto in bianco, piena di certezze, poche ma solide, si senta smarrita proprio perché di certezze ormai ne ha e non c'è abituata. Le guarda male, come se fossero catene che la legano e non corde a cui aggrapparsi se dovesse barcollare. 

Metti caso che una si sente lesa nella propria libertà, come se all'improvviso fosse arrivato chi l'ha presa e rinchiusa in una cella due metri per un cuore. Non c'è spazio, non si respira. Ma c'è una bella finestra per guardare il mare. Lo guardi, ma non puoi andarci. Ne senti l'odore, il rumore, ricordi la bellezza della sabbia sotto i piedi, ma vivi così: di ricordi. E ti distruggi. 
Metti caso che non nega l'amore a suo figlio e che sorride solo se lo fa anche lui, ma che vive e non si sente viva.
Metti caso che una pianga ogni giorno, quasi senza sosta e senza motivo.  Che di motivi per ridere e sentirsi felice dovrebbe averne a centinaia, ma che invece ora che si ritrova senza più nulla da aspettare, ha un macigno sul cuore.
E che faccia i conti con la propria coscienza, che la chiama 'madre degenere'. 
Metti caso che l'unico desiderio sia quello di andare a bere una birra occhi negli occhi, ridere, parlare, come se non esistesse altro.
Metti caso che una non abbia più entusiasmo per le cose, si senta morta dentro, quando dovrebbe essere viva mai come ora. 
Metti caso che da un giorno all'altro non si senta più padrona della propria vita, che avendo lei una personalità forte e decisa, si senta proprio per questo ancor più schiacciata dal peso della responsabilità e della nostalgia. 
Ecco. Tu, a una che si sente così, cosa diresti?

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